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5 cose da sapere sul mutuo prima casa: requisiti, agevolazioni e molto altro


Stai pensando di accendere un mutuo prima casa? In questo articolo ti presentiamo 5 cose che devi assolutamente sapere. Vediamo insieme i requisiti necessari per richiedere un mutuo prima casa, le agevolazioni, i tassi di interesse e molto altro.

Mutuo prima casa: i requisiti

Per prima cosa, vediamo quali sono i requisiti che possono essere richiesti dalle banche per concedere un mutuo prima casa:

  • Essere una persona fisica, maggiorenne e cittadina italiana o residente in Italia da almeno tre anni.
  • Avere un reddito stabile e sufficiente a rimborsare agevolmente il prestito ottenuto. Le banche naturalmente prediligeranno i contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma può ottenere un mutuo anche chi lavora a partita IVA o a tempo determinato, a patto che possa presentare delle solide garanzie, ad esempio avere un garante con reddito continuativo.
  • Disporre di una somma per l’anticipo, che in genere deve ammontare ad almeno il 20% della cifra totale, anche se alcuni istituti di credito offrono anche mutui del 100%.
  • Non essere segnalato come cattivo pagatore e avere un buon profilo di affidabilità creditizia. Per sapere qual è il tuo, puoi rivolgerti a METTINCONTO, il nostro servizio che in 48 ore ti offre una panoramica completa della tua storia creditizia, una valutazione della tua affidabilità e la consulenza dedicata di CRIF.

Mutuo prima casa: le agevolazioni

Da diversi anni, proprio per incentivare l'acquisto della prima casa, sono state predisposte una serie di agevolazioni per rendere i mutui più accessibili e meno onerosi:

  • Imposta di registro al 2%, imposta catastale e ipotecaria a 50€ l'una per acquisti da privato o da un'impresa che vende in esenzione IVA.
  • Se l'acquisto è soggetto a IVA, quest'ultima è al 4%, e le imposte di registro, ipotecaria e catastale sono di 200€ l'una.
  • Detrazione del 19% dell'IRPEF sulle spese di intermediazione fino a 1000€ se l'acquisto avviene tramite agenzia immobiliare.
  • Detrazione del 19% dell'IRPEF sugli interessi e sulle spese accessorie del mutuo prima casa (ovvero la parcella del notaio per la stipula del contratto, la perizia, l'imposta sostitutiva e le spese di istruttoria) fino a un massimo di detrazione di 760€ l'anno.
  • Per chi ha meno di 36 anni, è possibile approfittare di ulteriori agevolazioni sul mutuo prima casa.

Tasso fisso o variabile?

Quella della scelta del tasso da applicare agli interessi è naturalmente di essenziale importanza quando si sta pensando di accendere un mutuo prima casa. Seguendo i consigli che ci ha dato l'esperto di mutui Vito Lops in un'utilissima intervista, possiamo delineare un principio utile: in generale, il tasso fisso è preferibile a meno che questo non costi dai 50 punti base in più rispetto al variabile. Se è il caso, si può valutare quest'ultimo.

Negli ultimi anni, e in particolare con gli aumenti dei tassi degli ultimi mesi, sono diventati sempre più popolari i mutui a tasso variabile con CAP, che offrono un'interessante via di mezzo tra le due possibilità. Occorre però tenere sempre a mente una cosa: minori sono le fluttuazioni dei tassi e più il mutuo sarà costoso, perché la banca si tutelerà applicando un maggiore spread.

A quanto deve ammontare la rata?

Una buona norma è quella di programmare il proprio mutuo in modo che la rata non superi il 30% delle entrate mensili. In generale, sono le banche stesse ad applicare questa condizione, considerando che si tratti della soglia massima per ripagare il credito ottenuto con serenità.

La questione dell'assicurazione

Sempre più spesso le banche richiedono al mutuatario di stipulare una polizza assicurativa a ulteriore garanzia della sua capacità di rimborso del credito, come le polizze CPI o le polizze sulla vita. Ebbene, a tale proposito bisogna chiarire alcune questioni:

  • L'unica assicurazione obbligatoria è quella contro l'incendio e lo scoppio, la cui durata deve coincidere con quella del mutuo.
  • Le banche hanno la facoltà di richiedere una polizza come quelle citate poco sopra, ma non possono imporre la scelta di una specifica assicurazione, scelta che il mutuatario può compiere liberamente in base alla disponibilità del mercato. Bisogna tenere presente che in genere le assicurazioni proposte dalle banche sono più costose di quelle che si possono trovare altrove.