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Furto d'identità: quali informazioni cercano i ladri?


Abbiamo visto come negli ultimi anni il furto di identità sia in crescita anche in Italia: nel 2014 le frodi creditizie messe in atto attraverso furti di dati personali sono state più di 25.000. Se circa la metà delle frodi viene scoperta entro un anno, per l'altra metà occorrono due o più anni. Cambia l'importo delle frodi e cambiano le tipologie di finanziamenti e di beni acquistati in maniera illegale, ma il punto di partenza dei ladri di identità è sempre lo stesso: i nostri dati personali. Ogni informazione può essere preziosa per i truffatori a partire da ciò che noi stessi abbiamo reso disponibile online: grazie a questa prima ricerca, i ladri di identità possono avere accesso a parecchie informazioni che ci riguardano. Come difenderci? Prima di tutto limitiamo le informazioni che pubblichiamo in rete e controlliamo le impostazioni della privacy dei servizi che usiamo (in modo che non siano visibili a chiunque navighi in rete). Se le prime informazioni trovate non sono sufficienti per i truffatori, le tecniche di furto di dati possono includere il phishing (anche nelle forme di vishing, cioè via telefono, e smishing, cioè via sms): tramite un messaggio creato ad arte per sembrare vero, i ladri cercano di sottrarre con l'inganno password e altri dati. A volte basta una finta telefonata e tecniche base di social engineering per spingerci a rivelare le nostre informazioni riservate. In questo caso per difenderci è importante essere diffidenti: se riceviamo messaggi o chiamate su cui abbiamo dubbi, non forniamo alcun dato personale. Possiamo anche chiamare l'assistenza clienti del servizio in questione (banca, operatore telefonico...) per verificare se la richiesta che abbiamo ricevuto proviene realmente dall'azienda o sia un tentativo di truffa. In alcuni casi i ladri di identità possono recuperare dati da computer o smartphone buttati o rivenduti o possono spingersi a rovistare tra i nostri rifiuti alla ricerca di documenti che abbiamo buttato e che contengono informazioni utili per mettere in piedi una truffa. In questo caso, meglio rendere illeggibili i documenti e assicurarsi di eliminare i dati dalla memoria dei dispositivi (nel caso li gettassimo definitivamente, c'è chi consiglia di farlo con un trapano!) Quale che sia la tecnica, l'obbiettivo non cambia: dati di accesso a indirizzi mail o profili sui social network, conti bancari e carte di credito, informazioni personali come indirizzo, numero di telefono, codice fiscale. Spesso bastano solo alcuni di questi elementi per costruire un falso profilo a nostro nome e ottenere un finanziamento. Sapere cosa cercano i ladri ci aiuta a difenderci: teniamo l'attenzione sempre alta e, se cerchiamo un livello superiore di protezione, possiamo rivolgerci a Identikit e Sicurnet.