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Il termine cohousing suonerà nuovo a molte persone, ma in realtà si tratta di un fenomeno tutt'altro che recente. Il significato di cohousing, infatti, è semplicemente “abitare in condivisione”, dividendo le spese e utilizzando in comune alcuni spazi, come ad esempio la cucina.
E tuttavia alcune soluzioni creative di cohousing, come quelle che coinvolgono gli anziani, sono senza dubbio un qualcosa di nuovo, nato per trovare una soluzione a un problema sempre più pressante soprattutto per giovani e studenti, vale a dire il caro affitti e la scarsità di abitazioni disponibili.
Come abbiamo già discusso in un precedente post, l'Osservatorio Affitti di CRIF descrive un mercato degli affitti italiano bloccato, con una scarsità di immobili disponibili per chi è alla ricerca di una casa.
Ben una casa su dieci, anzi per la precisione l'11%, rimane del tutto inutilizzato, a fronte di una percentuale addirittura inferiore, il 10%, che viene messo in affitto. Il risultato è che i canoni crescono. Sempre secondo l'Osservatorio Affitti, nel 2023 sono cresciuti del +2,1% a livello nazionale, con alcune città che raggiungono picchi molto più elevati. Si veda ad esempio il vertiginoso +19,2% in due anni di Milano, seguita da Trieste (+16,4%) e Napoli (+15,8%).
Le cause sono molteplici, tra cui la diffusione degli affitti brevi, ma anche un importante mancanza di fiducia dei proprietari, che temono problemi di morosità o di danni agli immobili da parte degli inquilini.
Il problema abitativo è particolarmente acuto nelle città universitarie, dove alla scarsità delle abitazioni si affianca l'eterna questione degli affitti in nero. È per questa ragione che in diversi luoghi d'Italia, ad esempio Bologna, Confabitare ha lanciato da alcuni anni una soluzione a dir poco creativa: un cohousing tra “nonni” e studenti.
In questo caso a condividere una casa sono degli anziani soli o in coppia, che offrono una stanza arredata a degli studenti in cambio di compagnia e di un po' di aiuto. Lo studente non ha alcun vincolo e ha completa autonomia nella scelta di restare nella casa che gli viene assegnata e sul tempo di permanenza.
Dal 2009, quando l'iniziativa è partita, ha già dato alloggio sotto le due torri a 450 ragazzi e ragazze, ed è già stata replicata in altre città, come Milano e Verona. Non certo una soluzione definitiva al caro affitto e alla scarsità di alloggi, ma un aiuto concreto per una fetta, ancora purtroppo piuttosto ridotta, della popolazione studentesca che va anche a intervenire sul fenomeno degli anziani soli.
La mancanza di fiducia, come abbiamo detto poco sopra, è una delle principali ragioni che spingono i proprietari a non mettere in locazione il loro immobile.
Ed è proprio ovviare a questo problema una delle ragioni che ci hanno portato a creare Affittabile, il nostro servizio che permette agli inquilini di comprendere la propria affidabilità e capacità di sostenere l'impegno di un pagamento mensile, e ai proprietari di conoscere a colpo d'occhio tutte le informazioni più importanti.
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