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Gli attacchi informatici da parte dei cybercriminali sono un fenomeno in grande crescita. Per questo, la sicurezza informatica è diventata una delle principali preoccupazioni per le piccole come per le grandi imprese. Ma se queste ultime possono permettersi di spendere grossi budget nella protezione dei loro sistemi, le piccole imprese in genere non hanno a disposizione cifre paragonabili e sono quindi più vulnerabili.
Ma da dove arrivano le minacce? E come ridurre al minimo i rischi? Scopriamolo in questo post dedicato alla sicurezza informatica aziendale.
Per un'azienda più o meno grande, i pericoli possono arrivare da tre fronti:
Vediamo ora 5 principi da seguire per ridurre i rischi ed essere maggiormente preparati.
Per prima cosa, devi chiederti quali sono le informazioni cruciali per la tua azienda. Parliamo di informazioni che, se finite in mani sbagliate o se non potessi più accedervi, comprometterebbero la tua attività.
Fai un censimento dei dispositivi utilizzati in azienda, o che siano stati utilizzati in passato: computer, ma anche cellulari, stampanti, memorie esterne, chiavette USB. Crea un inventario di questi dispositivi, verificando cosa contengono, se sono aggiornati, eliminando tutte le informazioni importanti da quelli che non sono più in uso. Questa è la base da cui partire. Non farlo è come usare una cassaforte senza sapere che cosa contiene né se la serratura è arrugginita.
Poi occorre stabilire delle responsabilità. A chi è assegnato il compito di proteggere la sicurezza informatica dell'azienda e di rispondere in caso di attacco? Qual è il protocollo da seguire se si verificano problemi?
Infine, è necessario che i dipendenti e collaboratori abbiano accesso solo alle informazioni che gli occorrono. In questo modo, in caso di furto, ad esempio, delle loro credenziali di login, i criminali non avranno che un accesso parziale ai dati sensibili dell'azienda.
Un dispositivo poco sicuro può rappresentare un rischio, ma una connessione poco sicura è ancora più pericolosa. Ecco perché una regola fondamentale, soprattutto in smartworking ma non solo, è quella di usare una VPN, vale a dire un sistema che consente di cifrare il traffico indirizzandolo verso dei server intermedi.
Non devono poi mai mancare firewall e software anti-intrusione per proteggere le reti aziendali e lanciare subito un allarme in caso di rischio.
I tuoi dipendenti e dirigenti sanno come comportarsi per ridurre al massimo i rischi di cyberattacco? Conoscono le principali tecniche di phishing e come non cascarci? Come ci ha spiegato Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity, il fattore umano è decisivo per la sicurezza informatica aziendale.
Una password sicura è la chiave che protegge ogni porta di ingresso nel nostro mondo digitale. Non solo deve essere creata seguendo precisi passaggi, ma deve anche essere unica per ogni account. Vale a dire, ad esempio, che la password che utilizziamo per il nostro profilo Facebook non può essere la stessa che usiamo per l'account aziendale.
Una password, però, può essere rubata. Meglio allora aggiungere un ulteriore livello di protezione implementando l'autenticazione a due fattori in tutti gli accessi critici.
Una delle più frequenti e redditizie tipologie di attacchi messe in atto dai cybercriminali è il cosiddetto ransomware: un criminale si introduce nel nostro sistema e “sequestra” le informazioni che contiene, rendendole inaccessibili. Per “liberarle” occorre pagare un riscatto. Disinnescare questo pericolo è piuttosto semplice: basta conservare un backup aggiornato dei dati critici per l'azienda su dispositivi non connessi a Internet e comunque irraggiungibili in caso di cyberattacco.
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Un’ulteriore misura di sicurezza è rappresentata da servizi di monitoraggio dei dati in rete e di gestione delle vulnerabilità informatiche come Sicurnet Business di Mister Credit.
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