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MISTER CREDIT
Non offre certo dei risultati rassicuranti l'ultimo report dell'Osservatorio Cyber di CRIF, secondo cui le segnalazioni di furto di dati personali su internet sarebbero aumentate di ben il 48,7% nel 2021 rispetto all'anno precedente.
Il secondo anno della pandemia, così come anche il primo, è stato quindi un anno di grande attività per i cybercriminali. In questo post vedremo in dettaglio le scoperte dell'Osservatorio Cyber, ma prima parliamo di cosa significa esattamente “furto di dati personali”.
Si parla di furto di dati personali quando i dati che ci riguardano e che dovrebbero rimanere riservati - come ad esempio il numero di carta d'identità, il codice fiscale, il numero della carta di credito o la password dell'indirizzo e-mail – vengono sottratti senza il nostro consenso.
Il perché questo avviene è purtroppo cosa nota alle cronache ed è anche esperienza comune di molti di noi: i criminali possono utilizzare le informazioni che ci sono state sottratte per rubare il nostro denaro, per mettere in atto una frode creditizia, o per compiere altre azioni illegali a nostro nome.
I principali metodi e strumenti con cui i nostri dati personali vengono rubati sono:
Tornando ai risultati dell'Osservatorio, scopriamo che è soprattutto il dark web il luogo in cui i dati rubati vengono pubblicati, scambiati o venduti per poi usarli a scopi illeciti. Ben 1,8 milioni di segnalazioni in totale provengono da qui, con una crescita del 58% rispetto al 2020. Ma crescono anche i dati che finiscono sull'open web, +16,4% rispetto al 2020, anche se il totale degli avvisi inviati è decisamente inferiore (150.000).
Ma cos'è il dark web esattamente? Si tratta di un insieme di siti internet raggiungibili solo tramite specifici software (il più famoso è Tor) che rendono la navigazione anonima e non tracciabile. Inutile specificare che viene utilizzato soprattutto come base per azioni illegali.
Come hanno già sottolineato altri report dello stesso Osservatorio, gli account maggiormente esposti al furto di dati personali sono soprattutto quelli legati ai siti di intrattenimento, principalmente nei settori del gioco online e di incontri. È da qui che proviene il 48,6% dei casi.
Proprio per questo, le persone più colpite risultano gli uomini (63,8% dei casi) di età compresa tra 41 e 50 anni (26,4% del totale), 51 e 60 anni (25,6%) e over 60 (24,8%).
Veniamo ora alla novità forse più preoccupante di tutte. La maggiore crescita per tipologia di dati rubati riguarda la combinazione di carta di credito completa (vale a dire numero + scadenza + codice cvv) e nome e cognome: un insieme di informazioni potenzialmente molto redditizie, la cui presenza rilevata nelle mani dei cybercriminali è cresciuta di oltre il 384%.
La combinazione numero di telefono + nome e cognome cresce anch'essa di un +207,2%. Segno che i criminali sono sempre più attenti ai dati dei nostri smartphone, che possono essere collegati anche al nostro home banking, alle app di pagamento e così via.
Come sempre, la migliore soluzione rimane quella di prevenire. Ecco i nostri consigli:
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