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Cyberbullismo: allarmante crescita del 30% in un anno


Sono purtroppo inquietanti le notizie che arrivano dall'Osservatorio nazionale adolescenza, Onlus che da anni si occupa di supportare ragazzi e ragazzi in una fase tanto delicata della loro crescita.

Secondo le segnalazioni raccolte, nell'anno appena concluso il cyberbullismo è aumentato di ben il 30% rispetto all'anno precedente. Un dato che non può non preoccupare i genitori, ma a cui si può reagire prendendo spunto da alcuni consigli e anche grazie all'aiuto delle scuole.

Sempre più online, sempre più isolati

Senza dubbio, la pandemia è una delle ragioni di questa impennata nel bullismo online, che ha reso la vita sociale di ragazze e ragazzi sempre più dipendente dal mondo virtuale. Del resto, secondo quanto scoperto da un'indagine di Terre des hommes e Scuolazoo, nel 2020 ben il 93% degli adolescenti ha dichiarato di sentirsi solo. E quale luogo migliore della rete per alleviare questo senso di solitudine? Qui gli adolescenti parlano con gli amici, coltivano i loro interessi, si mostrano ai loro coetanei alla ricerca di approvazione e complicità.

Ma se mostrarsi agli altri è sempre rischioso ed espone a potenziali prese in giro, lo è ancora di più quando la propria immagine è potenzialmente alla mercé dello sguardo di chiunque nel mondo e infinitamente replicabile. Ecco allora che compaiono gli stati depressivi, l'ansia e la fobia sociale.

Sono sempre gli psicologi dell'Osservatorio nazionale adolescenza a parlare di un aumento di tutti questi problemi di salute mentale, a cui si accompagnano autolesionismo e disturbi alimentari. E se è scorretto imputare il malessere dei ragazzi solo alla rete, è anche vero che quest'ultima può diventarne una fonte.

Come proteggere i ragazzi dal cyberbullismo

In una preziosa intervista, Ivano Zoppi, Segretario Generale della Fondazione Carolina, ci ha dato alcuni consigli fondamentali per prevenire ed eventualmente affrontare il cyberbullismo:

  • Utilizzare il parental control – Esistono molte app gratuite che è possibile utilizzare per “controllare” il cellulare dei propri figli. A loro non piacerà, ma non dobbiamo dimenticare che la rete è un luogo che può essere molto pericoloso, e proprio come non è prudente che i giovanissimi si aggirino da soli per una grande città in piena notte, allo stesso modo utilizzare internet senza alcuna sorveglianza può esporli a molti rischi.
  • Cogliere i potenziali segnali di disagio – Nell'età dell'adolescenza i ragazzi e le ragazze possono diventare sfuggenti e taciturni, un comportamento fino a un certo grado del tutto comune. Ma quando il cambiamento nel loro atteggiamento rispetto a internet, ai propri coetanei, alla scuola, alle attività sociali, cambia repentinamente o in un breve arco ti tempo, può essere un segnale di allarme.
  • Conoscere gli strumenti normativi – Grazie anche al lavoro della Fondazione Carolina, l'Italia ha approvato una legge, la 71/2017, che consente ai ragazzi che hanno compiuto 14 anni di chiedere che i contenuti che ritengono offensivi nei loro confronti vengano rimossi. Inoltre, anche se non esiste ancora uno specifico reato di cyberbullismo, è possibile presentare denuncia per reati come diffamazione, trattamento illecito dei dati personali, minacce, violenza privata o detenzione di materiale pornografico nel caso, purtroppo frequente, di condivisione di foto intime.
  • Chiedere aiuto – Ansia, fobia sociale, depressione, autolesionismo e via dicendo, vanno affrontati con l'aiuto di psicologi specializzati nelle problematiche dell'adolescenza. Senza giudicare, ma ascoltando e accompagnando ragazze e ragazzi nel loro percorso di uscita dal malessere.

Una nota positiva: grazie anche alla già citata legge 71/2017, sempre più scuole svolgono importanti campagne per discutere con i ragazzi di cyberbullismo. Un problema a cui sono sempre più sensibili, spesso molto più degli adulti.