Vai al sito Mister Credit

IL BLOG DI
MISTER CREDIT

Cosa fare in caso di addebiti non riconosciuti sulla carta o sul conto


Chi di noi non conosce qualcuno a cui sono stati sottratti soldi da una carta di credito, i cui dati sono stati rubati? Se è vero che le banche sono responsabili della sicurezza dei propri sistemi informatici, è anche vero che noi stessi siamo in prima linea per difenderci.   Usare le nostre carte in sicurezza ed essere attenti alla protezione dei nostri dati è infatti fondamentale. Per questo è meglio controllare spesso l’estratto conto per verificare nel minor tempo possibile se ci sono movimenti sospetti (in molti casi può trattarsi di piccole somme); è importante anche conservare le ricevute (almeno fino alla ricezione dell’estratto conto relativo) e stracciarle prima di cestinarle (per cancellare eventuali tracce come il numero della carta o altri riferimenti).   Attenzione anche al momento del pagamento: l’ideale è non perdere d’occhio la carta e controllare gli importi (in caso di acquisti in negozi fisici) e verificare di essere su una connessione sicura (url che inizia con https invece del semplice http e icona di un lucchetto) e su un sito affidabile; se possibile, attiviamo la verifica in due passaggi, che prevede l’invio di un codice, di solito via sms, per confermare la transazione.   Ma cosa possiamo fare se ci vediamo addebitate spese che non abbiamo mai fatto?   Innanzitutto è opportuno bloccare la carta per evitare ulteriori addebiti, e sporgere denuncia per uso fraudolento della carta. Poi abbiamo 60 giorni di tempo per contestare l’addebito dalla ricezione dell’estratto conto che lo contiene. La contestazione si può fare inviando una raccomandata (con ricevuta di ritorno) alla società che ha emesso la carta e alla banca dove abbiamo il conto collegato alla carta, allegando copia dell’estratto conto e della carta, più ogni altra informazione utile sulla transazione contestata.   In caso di mancata risposta o di rifiuto di rimborso da parte della banca, è possibile rivolgersi all’Arbitro bancario finanziario o al Giudice di Pace.