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Educazione finanziaria: 5 principi da insegnare ai bambini


Tempo di lettura stimato: 3 minuti

Con solo il 40% della popolazione italiana che raggiunge la sufficienza nei concetti finanziari di base, secondo i dati del Rapporto Edufin Index 2024, il tema dell'educazione finanziaria è più importante che mai. Non solo, ma è fondamentale che tale educazione cominci da piccoli, perché è nell'infanzia e nelle scuole che si assorbono i valori e i principi che si tenderà a seguire nella vita.

Vediamo insieme cinque di questi principi.

Il denaro è limitato nella quantità e nel tempo

Pensiamo al salario o alla pensione che riceviamo da adulti. Sono caratterizzati da una quantità più o meno predeterminata e da tempistiche precise. Li riceviamo una volta al mese o, in alcuni paesi, una volta a settimana.

Questo concetto, ovvero che il denaro venga ricevuto a intervalli precisi e in determinate quantità, può essere insegnato ai più piccoli attraverso la paghetta. Affidando loro una piccola somma una volta a settimana, gli insegneremo che il denaro non è illimitato e sempre a disposizione, ma bisogna imparare a gestirne tempi e quantità.

I soldi sono uno strumento, non un valore

Una cultura spesso sempre più materialista, esacerbata da un certo utilizzo dei social che alimenta l'ostentazione del lusso, può trasmettere a bambini e ragazzi il messaggio sbagliato: che il denaro sia un fine in sé, e non un mezzo che ci serve per raggiungere i nostri obiettivi.

Come possiamo insegnare ai bambini a non considerare il denaro un valore a sé stante? Aiutandoli a visualizzare ciò che tramite il denaro possono ottenere. Ad esempio, 3 € equivalgono a una rivista, 15 € a un giocattolo.

L'autocontrollo è una competenza fondamentale

Una delle competenze che è indispensabile imparare da piccoli – e che da adulti è molto più difficile da conquistare – è quella dell'autocontrollo. E il denaro è uno degli ambiti in cui è più importante saperlo esercitare. Per insegnarlo ai bambini possiamo aiutarli a compiere scelte che li portano a pianificare i loro acquisti in nome di una soddisfazione maggiore sul lungo termine.

Ad esempio, possiamo aiutare un bambino a comprendere che tre delle sue paghette settimanali gli consentono di acquistare il giocattolo che desidera. Di conseguenza, per averlo deve risparmiare per tutto quel tempo, evitando le piccole soddisfazioni a breve termine (ad esempio comprare caramelle) in nome di una soddisfazione più grande nel futuro.

Prima vengono le spese più importanti

Saper assegnare delle priorità alle spese è, se vogliamo, l'altra faccia del principio precedente. Quello di valutare le spese da compiere e decidere quelle che devono essere effettuate per prime è un sapere cruciale in ogni percorso di educazione finanziaria, che ha a che fare con l'autocontrollo, ma anche con la capacità di gestione dei propri averi e con la consapevolezza delle proprie necessità e dei propri desideri.

Risparmiare è una garanzia per il domani

I bambini difficilmente riescono a proiettarsi nel futuro, ed è del tutto normale. Piano piano, però, è possibile cominciare a introdurre l'idea che è il nostro presente a costruire il domani, e dunque il denaro che scegliamo di non spendere oggi, ci aiuterà nel futuro.

Per i più piccoli, un salvadanaio trasparente può essere un ottimo strumento per comprendere il risparmio, poiché permette di avere sotto gli occhi il proprio denaro e vederne la crescita mano a mano che viene messo da parte.

Per insegnare il risparmio ai giovani e giovanissimi (a partire dai 14 anni) CRIF ha lanciato SAVERGAME, un divertente gioco educational che permette di familiarizzare con concetti come budget, tasso di risparmio e molti altri.