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MISTER CREDIT
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Non si arresta il trend già sottolineato nella precedente edizione dell'Osservatorio Affitti di CRIF, con una domanda di immobili in locazione che cresce a fronte di una riduzione dell'offerta. Una tendenza, purtroppo, che rende il mercato degli affitti italiano particolarmente complesso per chi cerca casa.
È per far fronte a queste difficoltà che nell'ultima Legge di bilancio è stato varato il bonus affitti 2025, un contributo molto diverso dal precedente attivo nel 2024, e le cui caratteristiche andiamo ora ad esplorare.
Il bonus affitto 2025 è la misura più significativa lanciata dal governo per controbilanciare le difficoltà di tanti aspiranti affittuari di fronte a un mercato che, come vedremo più avanti, è caratterizzato da una scarsità di offerta rispetto alla domanda.
Prevede un contributo fino a 5.000 euro l'anno a copertura di spese di locazione e oneri accessori, ma, e qui c'è un punto che ci preme sottolineare, è indirizzato solo a una categoria molto specifica di persone: i neoassunti con contratto a tempo indeterminato.
Il bonus punta, insomma, ad alleviare le difficoltà di coloro che trovano lavoro in una città dove gli affitti sono particolarmente costosi, ma si vedono costretti a rinunciarvi proprio per via dei canoni troppo elevati.
Come dicevamo, il bonus affitto 2025 prevede alcuni requisiti piuttosto stringenti. Vediamo quali sono:
Si limita dunque a supportare quelle persone che devono trasferirsi lontano da casa per lavoro, a patto che il lavoro in questione sia un contratto a tempo indeterminato che ha preso avvio nell'anno in corso.
Il bonus viene erogato direttamente dal datore di lavoro o pagato sotto forma di rimborso. Essendo considerata una misura di welfare aziendale, l'azienda può decidere o meno di aderire. Nel caso aderisca, il bonus viene elargito come benefit detassato.
Il lavoratore può quindi farne richiesta al datore di lavoro, ma questo non è obbligato ad accettare. Se accetta, il lavoratore dovrà fornire un'apposita autodichiarazione in cui afferma di essere in possesso di tutti i requisiti richiesti.
Anche se il mercato della compravendita immobiliare ha invertito la tendenza, che si era assestata su una netta diminuzione delle transazioni a seguito dell'aumento dei tassi di interesse e che ora ha ripreso a crescere, il costo del credito e i prezzi ancora alti degli immobili scoraggiano gli acquisti, spingendo molte persone verso la locazione.
Qui, però, purtroppo incontrano un'offerta troppo scarsa per la domanda, che spinge in alto i prezzi, come dimostrano il +5,2% di crescita a Bologna e il +3,2% a Milano in un anno. Chi ha cercato casa nel 2024, ha dovuto pagare dei canoni del 3-4% più alti dell'anno precedente.
In Italia quindi mancano le case? Non è così, sempre a detta dell'Osservatorio Affitti di CRIF, che addirittura quantifica il numero delle abitazioni inutilizzate o sottoutilizzate in 4 milioni e mezzo a livello nazionale. Cifra che si dimostra elevatissima anche nelle città dove la crisi abitativa è più forte, come a Milano (80.000 abitazioni vuote) e Bologna (18.000).
Poco meno di un proprietario su 3 (il 30% per l'esattezza) afferma di non voler affittare la propria casa, mentre un altro 9% ha smesso di farlo a causa di preoccupazioni, timori o esigenze familiari.
Quali sono dunque le ragioni che spingono tanti proprietari a non immettere i loro immobili sul mercato degli affitti? Se andiamo a sondare le preoccupazioni principali dei locatari, troviamo il rischio di danni all'immobile (presente nel 50% degli intervistati) e l'inaffidabilità degli inquilini nei pagamenti (47%). La puntualità nei pagamenti è infatti un aspetto cruciale nel rapporto tra locatori e locatari: 3 affittuari su 5 dichiarano di rispettare le scadenze insieme ad un ulteriore 24% che riesce a pagare in tempo nonostante le difficoltà.
Gli episodi di morosità e ritardi hanno riguardato il 20% degli affittuari, e sono risultati soprattutto legati a problematiche reddituali degli inquilini, come la perdita del lavoro. Il 10% dei proprietari ha dichiarato di non aver ricevuto i pagamenti dovuti, mentre il 24% di averli ricevuti in ritardo. Tuttavia, solo un terzo dei proprietari che hanno sperimentato tali problemi ha intrapreso azioni specifiche, mentre due proprietari su tre hanno deciso di concedere più tempo agli inquilini.
Se il bonus affitti 2025 può senza dubbio rappresentare un supporto per coloro che si trasferiscono lontano da casa per iniziare un nuovo lavoro, difficilmente sarà in grado di intervenire su una delle ragioni principali della scarsità dell'offerta di immobili in affitto, come evidenziato dai risultati dell'Osservatorio Affitti di CRIF. Parliamo della mancanza di fiducia dei proprietari nei confronti dell'affidabilità degli inquilini. Una fiducia che il nostro servizio AFFITTABILE potrebbe aiutare a ricucire.
AFFITTABILE è un innovativo servizio che certifica l'affidabilità di un potenziale inquilino attraverso un report che ne testimonia la capacità di pagare il canone di affitto grazie all'analisi del conto corrente, e considerando anche diverse fonti informative del patrimonio CRIF.
Fornisce inoltre informazioni sul canone di affitto sostenibile in base alle informazioni reddituali dell'inquilino, consentendo un incontro informato di domanda e offerta e maggiori garanzie per i proprietari, sulla solidità finanziaria dei potenziali locatari.
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