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MISTER CREDIT
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Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando un allora diciannovenne Mark Zuckerberg lanciò insieme a due amici quello che sarebbe diventato il social network più famoso al mondo: Facebook. Nato per connettere gli studenti universitari, è oggi uno strumento globale di comunicazione che comprende un universo di funzionalità, dalla condivisione di foto al marketplace, passando per la chat, la creazione di eventi e molto altro.
E come sempre accade in rete, è diventato anche terreno fertile per i truffatori. Le truffe su Facebook sono un fenomeno diffuso, che molti di noi si sono ritrovati ad incontrare, talvolta abboccando all'amo. Ebbene, oggi vogliamo parlarvi di una particolare truffa su Facebook che ha visto per sua sfortuna coinvolta (ma senza conseguenze) proprio una nostra collaboratrice, e che ha utilizzato come esca un annuncio per l'adozione di alcuni gattini.
Si chiama social engineering, e anche se il nome inglese lo fa apparire un fenomeno nuovo, in realtà si tratta di qualcosa di antico almeno quanto l'idea stessa di truffa. Ovvero imbrogliare il prossimo sfruttandone le emozioni, come la paura, il desiderio, il senso di colpa e altro ancora.
Nel caso della nostra collaboratrice, l'emozione sfruttata dai truffatori è stata quella dell'affezione verso gli animali domestici. Desiderava infatti adottare un gattino e per questo si è iscritta ad alcuni gruppi specifici proprio su Facebook, dove le persone e le associazioni pubblicano annunci.
Nel gruppo in questione, si parlava di una splendida cucciolata di gattini di una razza nota per la sua dolcezza, offerti in regalo perché l'attuale proprietario non avrebbe potuto occuparsene. Le foto avevano tutta l'aria di essere autentiche. I gattini si trovavano nel sud Italia, ma potevano viaggiare tramite associazioni e volontari, una pratica piuttosto comune.
L'annuncio non riportava un numero di telefono ma solo un indirizzo e-mail. La persona che l'aveva pubblicato non rispondeva alle domande poste dalle persone interessate nei commenti, ma raccomandava a tutte di contattarla via e-mail. La nostra collaboratrice, che non aveva mai provato ad adottare un animale domestico tramite un annuncio, ha scritto all'indirizzo specificato e ha ricevuto una risposta entro poche ore.
Dopo un breve scambio, la conversazione è subito virata sulle spese di viaggio dei gattini, a cui l'interlocutore le chiedeva di partecipare. Il tutto avveniva in un italiano stentato, con le domande della nostra collaboratrice che venivano spesso ignorate. I messaggi spesso includevano altre foto e video dei gattini, anche se non erano richieste. Ed è qui che la nostra collaboratrice si è allarmata, e si è resa conto che si trattava di una truffa bella e buona. Per fortuna per lei, senza conseguenze, ma quanti altri ignari utenti avranno abboccato all'amo?
Come hai potuto vedere, esistono alcuni elementi che possono e devono metterci in allarme, dato che possono chiaramente segnalare una truffa. Ma non è sempre facile riconoscerli. Ecco perché vogliamo stilare un breve elenco di regole da seguire per evitare di cadere in una delle tante truffe su Facebook:
Le truffe su Facebook hanno in genere l'obiettivo di rubare del denaro, ma spesso prendono di mira oltre che il nostro portafogli, anche i nostri dati personali. Temi che i tuoi siano finiti in cattive mani?
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