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Truffe su Facebook: quando l'esca sono gli animali da adottare


Tempo di lettura stimato: 3 minuti

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando un allora diciannovenne Mark Zuckerberg lanciò insieme a due amici quello che sarebbe diventato il social network più famoso al mondo: Facebook. Nato per connettere gli studenti universitari, è oggi uno strumento globale di comunicazione che comprende un universo di funzionalità, dalla condivisione di foto al marketplace, passando per la chat, la creazione di eventi e molto altro.

E come sempre accade in rete, è diventato anche terreno fertile per i truffatori. Le truffe su Facebook sono un fenomeno diffuso, che molti di noi si sono ritrovati ad incontrare, talvolta abboccando all'amo. Ebbene, oggi vogliamo parlarvi di una particolare truffa su Facebook che ha visto per sua sfortuna coinvolta (ma senza conseguenze) proprio una nostra collaboratrice, e che ha utilizzato come esca un annuncio per l'adozione di alcuni gattini.

Quando le truffe su Facebook fanno leva sui sentimenti

Si chiama social engineering, e anche se il nome inglese lo fa apparire un fenomeno nuovo, in realtà si tratta di qualcosa di antico almeno quanto l'idea stessa di truffa. Ovvero imbrogliare il prossimo sfruttandone le emozioni, come la paura, il desiderio, il senso di colpa e altro ancora.

Nel caso della nostra collaboratrice, l'emozione sfruttata dai truffatori è stata quella dell'affezione verso gli animali domestici. Desiderava infatti adottare un gattino e per questo si è iscritta ad alcuni gruppi specifici proprio su Facebook, dove le persone e le associazioni pubblicano annunci.

Nel gruppo in questione, si parlava di una splendida cucciolata di gattini di una razza nota per la sua dolcezza, offerti in regalo perché l'attuale proprietario non avrebbe potuto occuparsene. Le foto avevano tutta l'aria di essere autentiche. I gattini si trovavano nel sud Italia, ma potevano viaggiare tramite associazioni e volontari, una pratica piuttosto comune.

L'annuncio non riportava un numero di telefono ma solo un indirizzo e-mail. La persona che l'aveva pubblicato non rispondeva alle domande poste dalle persone interessate nei commenti, ma raccomandava a tutte di contattarla via e-mail. La nostra collaboratrice, che non aveva mai provato ad adottare un animale domestico tramite un annuncio, ha scritto all'indirizzo specificato e ha ricevuto una risposta entro poche ore.

Dopo un breve scambio, la conversazione è subito virata sulle spese di viaggio dei gattini, a cui l'interlocutore le chiedeva di partecipare. Il tutto avveniva in un italiano stentato, con le domande della nostra collaboratrice che venivano spesso ignorate. I messaggi spesso includevano altre foto e video dei gattini, anche se non erano richieste. Ed è qui che la nostra collaboratrice si è allarmata, e si è resa conto che si trattava di una truffa bella e buona. Per fortuna per lei, senza conseguenze, ma quanti altri ignari utenti avranno abboccato all'amo?

Come riconoscere una truffa su Facebook e come capire se un annuncio è falso

Come hai potuto vedere, esistono alcuni elementi che possono e devono metterci in allarme, dato che possono chiaramente segnalare una truffa. Ma non è sempre facile riconoscerli. Ecco perché vogliamo stilare un breve elenco di regole da seguire per evitare di cadere in una delle tante truffe su Facebook:

  • Se una cosa è troppo bella per essere vera, probabilmente è falsa. Pensa al caso della nostra collaboratrice: i gattini descritti nel post truffa non erano i classici micetti di strada, ma dei cuccioli di razza, che di solito vengono venduti a caro prezzo.
  • Prenditi un minuto per esplorare il profilo della persona che ha messo l'annuncio. Sembra autentico? È popolato di foto e post nel corso del tempo? Ha un numero significativo di amici oppure solo una manciata?
  • Attenzione ai post i cui autori rispondono ai commenti in modo vago o ripetitivo, magari con richieste pressanti di contatti.
  • Un altro elemento che dovrebbe metterti in allarme è quando un post e/o le conversazioni successive trasmettono un senso di pressione e urgenza.
  • Naturalmente, richieste immotivate o bizzarre di denaro sono ciò che deve definitivamente farci desistere. Un altro tipico esempio riguarda gli annunci immobiliari tra privati, in cui il sedicente proprietario dell'immobile richiede al malcapitato che risponde all'annuncio una certa cifra per “bloccare” la casa prima ancora che sia stato firmato un contratto. A volte prima ancora che il potenziale affittuario abbia visto la casa – che assai probabilmente non esiste neppure.

Le truffe su Facebook hanno in genere l'obiettivo di rubare del denaro, ma spesso prendono di mira oltre che il nostro portafogli, anche i nostri dati personali. Temi che i tuoi siano finiti in cattive mani?

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