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Credito al consumo: la nuova normativa UE


Pubblicata a novembre scorso in Gazzetta Ufficiale, la nuova direttiva Ccd II modifica la normativa sul credito al consumo, offrendo più tutele e diritti ai consumatori europei. Anche se affinché diventi operativa occorrerà attendere che venga recepita dalla legislazione nazionale, le novità sono così importanti che vale la pena esplorarle.

Obblighi di tolleranza verso gli inadempienti

La novità forse più importante della nuova normativa UE sul credito al consumo è l'introduzione degli obblighi di tolleranza per banche e finanziarie nei confronti dei debitori inadempienti. Questo significa che il creditore, di fronte a un debitore che non rimborsa una o più rate, è obbligato a compiere delle azioni che possono agevolarlo, prima di passare a una procedura esecutiva.

Può ad esempio estendere la durata del credito, ridurre il tasso di interesse, optare per un consolidamento del debito o sospendere il pagamento delle rate per un determinato periodo di tempo.

Stretta sulle pubblicità

Tutti noi abbiamo presente quegli spot che magnificano la facilità e la celerità nell’ottenere un prestito, anche con slogan accattivanti e testimonial famosi. Ebbene, con la nuova normativa UE sul credito al consumo non sarà più possibile.

La direttiva Ccd II imporrà infatti una stretta sulle pubblicità troppo accattivanti, vale a dire che fanno apparire l'ottenimento di un prestito facile e rapido, e dove si suggerisce che l'ottenimento del credito possa migliorare la vita delle persone. Le comunicazioni sui contratti di credito dovranno essere chiare, corrette e non ingannevoli, senza indurre false aspettative.

Niente più vincoli sulle assicurazioni

In caso di prestiti di un importo significativo, oggi molte banche e finanziarie impongono al debitore la sottoscrizione di una polizza che le tuteli in caso di morte. A volte, tali polizze hanno anche un costo elevato.

La nuova direttiva afferma che la sottoscrizione di una polizza non potrà più essere vincolante per la concessione di un prestito, anche se banche e finanziarie potranno continuare a proporla. L'offerta dovrà però essere distinta dal prestito.

Oblio oncologico

Se ne parla da alcuni anni, ma quando la direttiva Ccd II sarà recepita dai singoli stati si concretizzerà finalmente l'oblio oncologico, ovvero il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non veder usati i dati relativi alla propria diagnosi dopo un certo numero di anni dalla fine delle cure.

In Italia, tale diritto è in realtà già legge dal 7 dicembre 2023, quando con l'approvazione della legge n. 193 si è stabilito il divieto per banche e in generale fornitori di servizi finanziari di domandare a una persona guarita da una patologia oncologica informazioni sulla patologia pregressa dopo 10 anni dal termine del trattamento attivo. Se la patologia si è sviluppata prima dei 21 anni di età, le tempistiche scendono a 5 anni.

Affidabilità e sostenibilità

Chi concede il credito è inoltre tenuto a fornire al consumatore chiarimenti adeguati, “in modo che questi possa valutare se il contratto di credito proposto sia adatto alle sue esigenze e alla sua situazione finanziaria”.

La nuova normativa europea va quindi in una direzione di una maggiore tutela della privacy dei consumatori, di una più forte protezione rispetto ai prestiti “facili” e di un'aumentata tolleranza in caso di inadempienza momentanea.

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