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Aumento dei tassi sui mutui: cosa sta succedendo e perché


Sono 3,5 milioni le famiglie italiane che stanno rimborsando un mutuo, e di queste moltissime, specialmente quelle che l'hanno acceso più di recente, hanno optato per il tasso variabile. Un tasso che a partire dalla seconda metà dell'anno scorso ha iniziato a impennarsi, con ricadute anche molto pesanti sulla rata da pagare.

L'aumento dei tassi d’interesse sui mutui è una questione che sta incidendo pesantemente sulle economie di moltissime italiane e italiani, e che ha anche ricadute sui consumi oltre che, inevitabilmente, sul mercato immobiliare.

Ma perché i tassi dei mutui aumentano? E cosa sta accadendo di preciso?

 

Aumento dei tassi sui mutui: una conseguenza dell'inflazione

Se l'aumento dei tassi sui mutui sta riguardando “solo” le persone che hanno acceso un mutuo a tasso variabile, l'inflazione è sotto gli occhi – e nel portafoglio – di tutti. Spinta dall'aumento dei prodotti energetici e dai cambiamenti nei consumi e nella produzione seguiti alla pandemia, l'inflazione ha provocato, secondo Bankitalia, una fiammata del 18% dei prezzi per i nuclei familiari più indigenti, mentre per quelli ad alto reddito si è “fermata” a circa il 10%.

Vista la situazione critica, la BCE ha deciso di intervenire con lo strumento tipicamente adottato dalle banche centrali per controllare l'andamento dei prezzi: la modifica dei tassi di interesse.

La logica di base è piuttosto semplice: dato che il tasso di interesse rappresenta il costo del denaro, più è alto e meno denaro circola, perché i cittadini e le aziende saranno meno propensi a chiedere dei prestiti e quindi spenderanno meno. Se spendono meno, la domanda di beni e servizi cala, così come la loro produzione. Tutta l'economia rallenta e di conseguenza l'inflazione tende a scendere.

 

Perché i tassi dei mutui aumentano

Come tutti sanno, esistono principalmente due tipi di mutui:

  • Mutui a tasso fisso, la cui rata è stabilita al momento del contratto e non varia per tutta la durata del mutuo. L'ammontare del tasso fisso al momento della stipula dipende dall'indice IRS, a sua volta influenzato dai tassi BCE.
  • Mutui a tasso variabile, la cui rata dipende dall'ammontare del tasso di interesse, che a sua volta è composto da un tasso di riferimento (l'Euribor) legato anch'esso all'andamento del tasso BCE.

 

I mutui a tasso fisso

Chi ha stipulato un mutuo a tasso fisso in passato, quando erano molto convenienti, non percepirà alcun aumento delle rate del mutuo. Diverso è il discorso per chi vuole stipularne uno oggi, che si troverà di fronte tassi molto più elevati che offrono sì la certezza della rata fissa, ma a un prezzo molto alto. Proprio per questo costo elevato, le banche tendono a concederne sempre meno, temendo che il mutuatario non sia in grado di rimborsarli.

 

I mutui a tasso variabile

Per chi ha un mutuo a tasso variabile, l'impatto dell'aumento dei tassi dipende fondamentalmente dal tempo trascorso dal momento della stipula. Dato che la gran parte degli interessi viene rimborsata nei primi anni di mutuo, chi ha quasi finito di rimborsarlo avrà visto aumentare di poco le rate, mentre chi è appena all'inizio avrà sperimentato rincari notevoli.

 

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