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MISTER CREDIT
L'impronta digitale è un segno personale che contraddistingue ognuno di noi, e proprio per questo i sistemi di sicurezza che la utilizzano come metodo di riconoscimento dell'identità sono spesso considerati molto sicuri.
Tuttavia, vista la quantità di dati personali che i nostri dispositivi digitali contengono, è meglio farsi qualche domanda. Utilizzare le impronte digitali per il blocco dello schermo del proprio smartphone, tablet o computer ci mette davvero al riparo dai cybercriminali? I nostri dati biometrici sono il modo migliore per proteggere le nostre informazioni sensibili?
La risposta è sì, ma c'è un ma. Vediamolo insieme.
Tutti noi oggi abbiamo decine e decine di account sui dispositivi, siti ed app più diversi. Dal nostro servizio di streaming preferito fino all'account generale dello smartphone, passando per l'home banking, l'indirizzo e-mail personale e quello del lavoro, i profili social e via dicendo. Pensare che siamo in grado di ricordarci ogni singola password è semplicemente utopico.
Ecco perché la maggior parte di noi memorizza le password tramite un password manager (ad esempio quello del nostro browser di navigazione) per poter accedere direttamente all'account che ci interessa senza dover ogni volta ritrovare la password per fare il login. I più imprudenti utilizzano sempre la stessa password per una moltitudine di account, ma è un caso che non vogliamo neanche prendere in considerazione poiché è davvero sconsigliabile.
Per accedere ai nostri dispositivi e a diverse app, da alcuni anni abbiamo a disposizione anche il login tramite i nostri dati biometrici, il più comune dei quali è l'impronta digitale. Grazie a un sensore per impronte digitali collocato sul dispositivo che stiamo usando (ad esempio sul retro dello smartphone), ci basterà appoggiare il dito per sbloccare l'accesso, senza PIN o password da ricordare.
Un bel vantaggio e un significativo risparmio di energie mentali, dato che non rischiamo di dimenticare la nostra impronta digitale. Ed eccoci al ma. Proprio perché le impronte digitali sono un qualcosa che ci portiamo dietro per tutta la vita, non possono essere cambiate. Dunque che accade se vengono rubate?
In questo caso la risposta è un deciso sì. Ma occorrono cybercriminali molto motivati per riuscirci. Vediamo come:
Insomma, nella maggior parte dei casi i nostri dati biometrici non fanno così tanto gola ai cybercriminali da dispiegare tutte le risorse che occorrono per ottenerli. Questo non vale, naturalmente, nel caso in cui questi dati consentano l’accesso a grosse somme di denaro o a informazioni di grande importanza.
E vale la pena di ricordare che se i nostri dati biometrici finiscono nelle mani sbagliate, non possiamo cambiarli come faremmo con una password. Rimangono gli stessi per sempre, ed è proprio questo il loro principale problema.
Per la maggior parte di noi, ripetiamo, c'è davvero poco di cui preoccuparsi. Nonostante questo, come ci ha spiegato il Professor Marco Prandini, se vogliamo essere davvero molto prudenti, una password sicura è ancora più a prova di hacker rispetto alle impronte digitali. Ecco qualche consiglio su come crearla.
Temi che le tue informazioni più sensibili possano essere finite nelle mani dei cybercriminali? Scopri dove circolano i tuoi dati e se sono a rischio con SICURNET.
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