IL BLOG DI
MISTER CREDIT
Dal 3 giugno è finalmente possibile scaricare Immuni, l’app per monitorare la diffusione del Covid-19 di cui tanto si è discusso in questi mesi. Una popolarità che, come prevedibile, non poteva non suscitare anche l’interesse dei cybercriminali. In contemporanea con il lancio ufficiale, infatti, sono stati subito segnalati i primi tentativi di truffa legati ad Immuni. Come reso noto da Agid-Cert, la struttura governativa che si occupa di cybersicurezza, è stato diffuso un virus informatico che prova a sfruttare il nome dell’app per truffare gli italiani. Si tratta di un ransomware in grado di bloccare il computer e chiedere un riscatto di 300 euro in bitcoin. Ad ingannare è un messaggio di posta elettronica che, rimandando a un sito fasullo simile a quello della Federazione Ordini dei farmacisti italiani, invita a scaricare un software chiamato Immuni.exe. Questo però non ha nulla a che vedere con l’app di tracciamento dei contagi e, se scaricato, prende in ostaggio il computer o il telefono. Per evitare qualunque rischio, ricordiamo di non installare mai applicazioni cliccando su link non verificati, ma solo dal sito ufficiale, dal Play Store o dall’App Store.
L’azienda di cybersicurezza Upstream ha segnalato Snaptube come una delle app più pericolose per gli utenti Android. L’applicazione, scaricata più di 40 milioni di volte, permette di effettuare il download di video dal web ma in realtà attiva servizi a pagamento per decine di euro, senza che l’utente riesca ad accorgersene. Dopo la denuncia l’app è stata eliminata dal Google Play Store ma è ancora presente nei negozi di terze parti. Nel caso l’abbiate installata, eliminatela subito.
Il Computer Security Incident Response Team del Ministero dell’Istruzione ha segnalato che è in corso una campagna di invio di malware tramite posta elettronica. La mail proviene dall’indirizzo istruzione.miur.it@gmail.com ed ha come allegato il file “CIRCOLARE_MAGGIO_00_22_33.DOCX.zip”. Per proteggerci da questo tipo di truffe, non clicchiamo mai su link di dubbia provenienza e verifichiamo sempre con la massima attenzione l’autenticità dei siti internet o delle app prima di inserire i nostri dati.
Due nuove vulnerabilità (1 - 2) sono state individuate, e già corrette, in Zoom, la nota app di videochiamate: sfruttandole era possibile infettare con un malware i computer delle vittime. Per evitare questo tipo di rischi il consiglio è quello di aggiornare sempre applicazioni e software all’ultima versione disponibile.
Per approfondire l’argomento cyber sicurezza, possiamo consultare l’alfabeto della sicurezza, con le 21 cose da sapere per tutelarci da truffe, frodi online e furti d’identità. Infine, per una sicurezza completa, possiamo rivolgerci a servizi come Sicurnet, per controllare la circolazione dei nostri dati personali e finanziari sul web, o come Identikit, che ci avvisa ogni volta che una linea di credito viene aperta a nostro nome.
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