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Crittografia, cos’è e perché è utile a difendere la nostra privacy


La crittografia, ovvero la tecnica di nascondere messaggi perché possano essere letti solo dal destinatario designato, esiste da quando esiste la scrittura. Uno dei campi in cui è stata applicata in maniera significativa è quello militare: messaggi codificati che, anche se intercettati dal nemico, non potevano essere decifrati. Molte regole e tecniche sono state utilizzate dall’antica Grecia fino ai nostri giorni, in cui sono le tecnologie digitali a farla da padrone. E proprio perché ormai la maggior parte delle nostre comunicazioni passa attraverso l’elettronica, è necessario proteggere la nostra privacy nel modo giusto. La forma di crittografia che usiamo più spesso è quella delle connessioni sicure ai siti web, quello della nostra banca o quello dei negozi online quando passiamo alla fase di pagamento, ma anche quando ci connettiamo alla nostra casella di posta elettronica o al nostro profilo Facebook. Come riconoscere queste connessioni? Dall’icona del lucchetto e dalla sigla https (anziché http) all’inizio dell’indirizzo web. Queste connessioni criptate ci consentono di verificare come autentico il sito che visitiamo, di proteggere la nostra privacy e di scambiare dati in sicurezza, senza che vengano intercettati. Questo tipo di crittografia viene definita asimmetrica. Una popolare applicazione per smartphone, Whatsapp, ha introdotto nei primi mesi del 2016 una forma di crittografia (chiamata end-to-end) per far sì che i messaggi possano essere letti solo da chi li invia e da chi li riceve. Gli utenti dell’app hanno ricevuto un messaggio di notifica nelle loro comunicazioni, una volta fatto l’aggiornamento. Si tratta di un’importante protezione della nostra vita privata dalle possibili forme di intrusione. Esistono poi software che permettono di proteggere i nostri messaggi di posta elettronica, basati sul sistema PGP (Pretty Good Privacy). Senza entrare in dettagli tecnici, utilizzando un sistema di crittografia, solo mittente e destinatario riusciranno a leggere il messaggio: chiunque altro cerchi di intercettare la comunicazione, vedrà solo una lista insensata di caratteri. I tempi per cercare di decifrare le chiavi sono troppo lunghi e richiedono in ogni caso una potenza di calcolo molto alta. Non impossibile, volendo, ma estremamente difficile. Se fino a oggi abbiamo pensato che la crittografia fosse solo una questione da tecnici, ora sappiamo che la usiamo ogni giorno per proteggere le nostre comunicazioni.