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Cyberbullismo: quando i genitori minimizzano


Il cyberbullismo è un argomento che arriva sulle prime pagine dei giornali solo nei casi più eclatanti, ma si tratta di un fenomeno complesso e costante su cui c'è bisogno di fare chiarezza e attenzione. Per evitare gli allarmismi (spesso proprio legati a singoli casi di cronaca, ma senza una reale analisi), occorre leggere con attenzione i numeri e i dati che ci permettono di studiare il fenomeno. A questo proposito, una recente indagine sull'uso consapevole dei media digitali è stata realizzata dal Censis in collaborazione con la Polizia postale. Sono stati intervistati 1.727 presidi di scuole medie e superiori di tutta Italia. I dirigenti scolastici puntano il dito contro internet: secondo il 77% degli intervistati, infatti, è questo l'ambiente in cui avviene il maggior numero di episodi di bullismo, seguito dai luoghi di aggregazione (47%), tragitti casa-scuola (35%) o la scuola (24%). Nella metà delle scuole coinvolte nell'indagine sono stati registrati casi di cyberbullismo e nella metà di questi casi i presidi si sono dovuti rivolgere alla Polizia. Secondo il 45% dei presidi solo il 5% dei propri studenti è stato toccato dal cyberbullismo mentre per il 18% gli studenti che sono coinvolti nel cosiddetto sexting (invio di contenuti sessualmente espliciti) oscilla tra il 5% e il 30% degli studenti. Se il 39% delle scuole coinvolte nell'indagine del Censis ha già realizzato azioni specifiche per contrastare il cyberbullismo e il 63% ha in programma azioni entro la fine dell'anno scolastico, un problema sembra essere rappresentato dai genitori. Secondo i dirigenti scolastici, infatti, sono i genitori a minimizzare gli episodi di bullismo digitale, considerandoli semplici scherzi (81% delle risposte dei presidi) tanto che il 20% degli intervistati sostiene di aver incontrato grandi difficoltà da parte delle famiglie a capire la gravità di quanto accaduto. Non solo: alle azioni messe in campo dalle scuole i genitori sembrano partecipare poco o per nulla. L'analisi dei risultati dell'indagine dimostra che, pur se il lavoro nelle scuole è fondamentale, è importante che ci sia una presa di coscienza da parte delle famiglie e che siano anche queste ad avvicinare i ragazzi alle possibilità e ai pericoli legati all'uso di internet e dei social network. Per iniziare questo percorso Mister Credit ha creato Happy New Web, 12 consigli per navigare in serenità da condividere tra genitori e figli.