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Mi hanno rubato l’identità per ottenere 14mila euro [seconda parte]


Dopo la prima parte, proseguiamo il racconto del caso di furto di identità di Luca: come hanno fatto i frodatori a spacciarsi per lui?

I miei dati non corrispondevano

Già dai primi controlli è emerso un aspetto interessante: alcuni miei dati forniti all’istituto di credito per accedere al finanziamento erano falsi! L’indirizzo del mio domicilio, ad esempio, e il numero della mia patente non corrispondevano, così come la mia professione. Erano invece veri nome, cognome, data e luogo di nascita e codice fiscale. Ecco quindi un piccolo consiglio: segnalare subito le incongruenze, anche in fase di denuncia, per far capire che si è innocenti e quindi che si sta dicendo il vero. Il fatto che ci sia un mix di dati veri incrociati con altri fasulli è già una prova importante. Ripensando all’accaduto, in effetti, perché la truffa funzionasse chi mi ha rubato l’identità doveva per forza fornire un indirizzo di residenza diverso dal mio, perché altrimenti i documenti mi sarebbero arrivati a casa e mi sarei accorto dell’operazione nel giro di una settimana e non, come è invece avvenuto, dopo 6 mesi. Con queste informazioni ho capito che anche le raccomandate inviate in precedenza dall’ente di riscossione crediti dovevano essere state recapitate a quell’indirizzo fornito e, solo in ultima battuta, a me.

Altri problemi in vista

Premessa la questione del finanziamento e quindi del debito di 14mila euro, mi sono reso conto che potevano esserci altri problemi correlati: innanzi tutto la patente fornita dal truffatore era falsa o ne esisteva un’altra a mio nome emessa regolarmente dalla Motorizzazione? Avevo preso multe e sanzioni? E se sì, per quali reati? Avevo avuto incidenti a me imputabili? Altra questione. Per accedere al finanziamento il truffatore aveva fornito un Iban. Esisteva quindi un conto corrente intestato a me in una banca diversa dalla mia? Da quel conto erano stati emessi assegni scoperti o era stato fatto circolare denaro illecito? Quante altre complicazioni potevano emergere da una situazione del genere? Inviai subito una lettera con copia della denuncia all’istituto bancario per segnalare che, se c’era un conto intestato a me, era di certo una truffa! Ammetto che l’ansia stava prendendo il sopravvento sulla ragione e che fossi davvero molto, molto spaventato. [continua...]