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Gli adolescenti sui social network: una ricerca svela comportamenti e rischi


Insegnare ai propri figli come comportarsi in rete e come tutelare la propria privacy è diventato ormai un passaggio fondamentale del processo di educazione dei minori, che oggi sono ormai tutti “nativi digitali”. Di questi temi ci siamo già occupati anche sulle pagine del blog di Mister Credit ma, oltre a consigli e informazioni utili per i genitori, può essere interessante dare un'occhiata ai comportamenti degli adolescenti su web e social network. A giugno, McAfee (azienda che produce software per la sicurezza) e l'istituto di ricerca TNS hanno realizzato un'indagine dal titolo “Secret life of teens” (La vita segreta degli adolescenti) per analizzare comportamenti e rischi della presenza in rete dei minori. Quanto tempo passano online gli adolescenti I ragazzi intervistati, anzitutto, hanno dichiarato che passano online più di tre ore e mezza al giorno, connettendosi da computer (portatili e desktop) e smartphone. Il 72% degli adolescenti passa tempo tutti i giorni su Facebook, il 29% su Google+ e il 15% anche su Skype. Secondo quanto emerge dalla ricerca, il 94% dei ragazzi e delle ragazze ha almeno un account sui social network e l'età della prima iscrizione è intorno ai 13 anni (ma il 27% era più piccolo). Il 46% ha ammesso di essere stato aiutato dai genitori al momento della registrazione del proprio account. Cosa fanno gli adolescenti online? I genitori sono informati? Ma con i genitori il rapporto è ambivalente: il 67% degli intervistati, infatti, ha sostenuto che i genitori sono informati su alcune delle cose che fanno online, ma non su tutto. Non a caso, il 36% dei ragazzi chiude il browser quando si avvicinano i genitori, il 30% cancella la cronologia di navigazione e il 19% accede a internet fuori casa. Ma cosa fanno gli adolescenti online? Tra le attività più rilevanti, il 45% ammette di cercare aiuto per svolgere compiti e obblighi scolastici. Quando si parla del tipo di contenuti pubblicati sui social network, al primo posto troviamo linguaggio inappropriato e imprecazioni (al 26%), seguiti da commenti cattivi su altre persone (19%) e da foto di se stessi o di altri (18%). Cyberbullismo, un rischio reale Per quel che riguarda gli episodi di cyberbullismo, il 42% degli intervistati ha dichiarato di intervenire, invitando i bulli a interrompere il loro comportamento, il 38% ha ammesso di rivolgersi anche ai propri genitori, mentre il 28% non fa nulla. Secondo la ricerca, il 91% degli adolescenti è stato testimone di comportamenti scorretti o intenzionalmente cattivi su Facebook. La gestione della propria identità digitale La capacità di capire il rischio legato alle informazioni pubblicate online sembra essere abbastanza diffusa: indirizzo di casa (97%), numero di telefono (96%) e numero di cellulare (95%) sono le informazioni più pericolose da pubblicare per i ragazzi, anche se c'è meno attenzione per quel che riguarda le fotografie e l'indirizzo della propria scuola.