IL BLOG DI
MISTER CREDIT
Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un vero e proprio boom d’iscrizioni di minorenni nei vari social network con una conseguente condivisione di un gran numero di dati personali, purtroppo non sempre protetti. I bambini trascorrono sempre più tempo sulle community web, esponendosi quotidianamente ai rischi di una navigazione non controllata: dal furto d’identità al bullismo online. Ma come rispondono a questo problema gli organi statali e i responsabili dei social network?
Negli USA, dal 2000, è entrato in vigore il Children’s Online Privacy Protection Act che stabilisce la sorte dei dati personali dei minori. Per esempio obbliga i siti e le piattaforme di social network a presentare una chiara indicazione della politica seguita in materia di privacy, con particolare attenzione alle modalità di utilizzo dei dati. Inoltre i siti devono ottenere il consenso dei genitori prima di raccogliere informazioni personali di qualsiasi natura.
In Europa, invece, i principali esponenti del web 2.0 hanno stipulato in Lussemburgo, in occasione della giornata Safer Internet 2010, un accordo contenente una serie di norme atte a migliorare la sicurezza dei minorenni in Internet, facendo fronte comune contro i rischi potenziali a cui sono esposti.
Alcuni social network, invece, hanno risposto al problema creando delle community web ad hoc per bambini, controllate e monitorate dai genitori.
Nonostante il costante impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, la tecnologia viaggia più veloce di qualsiasi legislazione e la maggior parte della responsabilità ricade sui genitori. Consigliamo di porre sempre la massima attenzione nella divulgazione dei dati dei vostri figli. Cercate comunque di condividere con loro il maggior numero di esperienze online: l’attenzione dei genitori unita alla conoscenza tecnologica dei ragazzi riduce al minimo il rischio di brutte sorprese.
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