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Ormai la maggior parte di noi utilizza quotidianamente diversi dispositivi collegati a Internet e che aiutano nelle attività più diverse, dai viaggi in auto alle pulizie domestiche. I fitness tracker sono tra questi.
Si tratta di una tipologia di dispositivo particolarmente amata dagli sportivi e da chi ama tenersi in forma, che sono in grado di monitorare la nostra attività fisica e alcuni parametri vitali, consentendoci di tenere traccia delle nostre performance e del nostro stato di salute. Ma come sono gestiti tutti questi dati così delicati? E come fare per proteggere la propria privacy? A questo proposito, il Garante per la Privacy ha rilasciato una serie di suggerimenti utili.
Come dicevamo, i fitness tracker sono dei dispositivi indossabili (braccialetti o orologi) che monitorano la nostra attività fisica ogni volta che li portiamo. Possono ad esempio dirci qual è il nostro battito cardiaco quando andiamo in bicicletta, quanta strada abbiamo coperto, quale percorso abbiamo fatto e quante calorie abbiamo bruciato.
Anche se possiamo faticare a crederlo, questi dati possono essere una vera manna dal cielo per moltissime aziende, inclusa l'azienda produttrice del fitness tracker ma non solo. Quest'ultima potrebbe raccoglierli per sé, ma anche rivenderli a terzi per scopi che spesso non è facile indagare. Come proteggerli? Lo vediamo subito.
Andiamo a scoprire in sintesi cosa consiglia il Garante per la Privacy sull'uso dei fitness tracker:
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