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MISTER CREDIT
Stai pensando di comprare casa e vuoi sapere in dettaglio quali sono le spese per accendere un mutuo? In questa guida te le illustriamo una per una e affrontiamo anche la questione delle spese detraibili.
Le prime spese che ci si trova ad affrontare per il mutuo sono le spese di istruttoria, vale a dire il costo che l'istituto di credito a cui ci si rivolge addebita per la pratica di studio della domanda di mutuo. L'ammontare può essere fisso (alcune centinaia di euro) o essere calcolato in percentuale rispetto all'ammontare totale del mutuo (di solito dallo 0,1% all'1%).
È importante anche notare che per aprire la pratica occorre presentare una serie di documenti la cui emissione è di solito a pagamento, come i certificati di residenza o lo stato di famiglia. Si tratta però di costi molto contenuti.
Ecco un'altra delle spese per il mutuo che vengono addebitate dalla banca. Si tratta del costo per la perizia con cui la banca valuta l'immobile per il cui acquisto si desidera accendere un mutuo. Si aggira di solito tra i 100 e i 300 €.
Tra le spese per il mutuo dall'ammontare più elevato ci sono senza dubbio le spese notarili. Il coinvolgimento del notaio è infatti indispensabile per la redazione dell'atto di mutuo.
La parcella del notaio ha un importo che normalmente può andare dai 1.500 ai 2.000 €.
Per garantire l'immobile soggetto a ipoteca dai danni come ad esempio l'incendio o lo scoppio, per concedere un mutuo gli istituti di credito richiedono obbligatoriamente la stipula di una polizza assicurativa. Quest'ultima può avere un costo fisso o rappresentare una percentuale del mutuo accordato, a seconda delle politiche dell'Istituto di Credito.
Esiste poi la possibilità di stipulare una polizza facoltativa sulla vita – spesso richiesta dalle banche ma, come dicevamo, non obbligatoria.
È importante notare che il mutuatario può scegliere liberamente sul mercato la polizza, obbligatoria o meno, che più gli conviene. Per questo è sempre bene valutare diverse offerte e non limitarsi ad accettare quelle che propone la banca con cui si ha stipulato il mutuo.
Il finanziamento emesso dalla banca sotto forma di mutuo è soggetto all'imposta sostitutiva, una tassa che sostituisce appunto l’imposta di registro, ipotecaria, catastale e di bollo, e il cui ammontare dipende dalla tipologia di immobile e dal fatto che si tratti di una prima casa o meno.
Attenzione, però: grazie al Decreto Sostegni bis gli under 36 che possono usufruire del Fondo di garanzia per i mutui sulla prima casa sono esentati dal pagamento delle imposte citate.
I costi di gestione sono delle piccole spese che le banche addebitano per la gestione, ad esempio, delle comunicazioni che riguardano il mutuo. Hanno un ammontare che incide assai poco sul mutuo stesso.
Vediamo ora su quali delle spese legate al mutuo si può approfittare di una detrazione fiscale:
• Spese di istruttoria
• Perizia dell'immobile
• Spese notarili
• Oneri fiscali
• Interessi passivi
• Costi di preammortamento, dove applicabile
• Quote di rivalutazione
Bisogna però notare che la detrazione è possibile solo se l'immobile in questione è adibito ad abitazione principale.
Per concedere un mutuo e concederlo alle migliori condizioni, occorre essere visti dalle banche come pagatori affidabili. Per conoscere il tuo profilo di affidabilità creditizia e ricevere una preziosa consulenza per migliorarlo, puoi scegliere METTINCONTO: in sole 24 ore riceverai una valutazione della tua affidabilità e i consigli esperti di CRIF!
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