IL BLOG DI
MISTER CREDIT
Il fenomeno delle frodi creditizie attraverso il furto di identità è in continua evoluzione, perché le organizzazioni criminali sono in grado di usare tecniche sempre più sofisticate. E mentre i frodatori diventano sempre più abili, i casi continuano a crescere: +19,7% nel 2019 rispetto all’anno precedente. Un aumento costante che è proseguito nei primi due mesi del 2020. Solamente a marzo e aprile si è registrata una forte battuta d’arresto, ed è facile capire perché: il lockdown imposto dalla pandemia Covid-19 ha fortemente ridimensionato, tra le altre cose, il mercato del credito, e i truffatori hanno dovuto sospendere le loro attività criminali. Non è però il caso di abbassare la guardia, perché con la riapertura è probabile che i casi siano tornati a crescere. Per altro, in questi mesi di chiusura forzata in casa, tanti italiani hanno scoperto l’e-commerce, e questo ha favorito un’impennata di frodi sulle carte di credito.
L’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CRIF e MisterCredit è ormai arrivato alla trentesima edizione, e continua a fotografare un trend sempre più preoccupante: nel 2019 in Italia i casi rilevati siano stati oltre 32.300 per un danno stimato che supera i 150 milioni di Euro.
La maggioranza delle vittime di frodi creditizie sono uomini (61,2% dei casi), mentre la fascia d’età in cui si rileva il maggior numero di casi è quella degli under 30 anni, con il 23,8% del totale. La ripartizione dei casi mostra una maggiore incidenza del fenomeno in Campania (quasi 5.000 casi, 14,5% sul totale), Lombardia (12,6%), Sicilia (11,5%) e Lazio (10,8%).
Tra le forme di credito in cui si registra il maggior numero di frodi spiccano i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, come auto, moto, arredamento, elettronica, elettrodomestici ed energie rinnovabili, che rappresentano la metà del totale. Al secondo posto per numerosità, con il 30,7% del totale dei casi, le frodi sulle carte di credito mostrano una crescita consistente.
Nell’81,7% dei casi i frodatori hanno utilizzato una carta di identità falsa o contraffatta, nel 16,1% dei casi una patente, nell’1,8% un passaporto e nello 0,3% un permesso di soggiorno. Per capire la portata del fenomeno, basta considerare che circa il 1,5% dei documenti presentati in fase di identificazione anagrafica è una carta di identità contraffatta oppure valida ma non riconducibile al soggetto. Per le patenti, nel 4,4% dei casi si tratta di documenti inesistenti o non appartenenti al soggetto. Per quanto riguarda invece i passaporti, il 21,6% delle interrogazioni al sistema con questa tipologia di documento riguarda un numero inesistente. Infine, nello 0,2% delle richieste di credito presentate a banche e società finanziarie il codice fiscale indicato risulta inesistente, quindi mai rilasciato dall’Agenzia delle Entrate.
Spesso siamo vulnerabili alle frodi creditizie anche perché teniamo dei comportamenti a rischio: ecco perché è meglio evitare di pubblicare su web e social i nostri dati anagrafici e identificativi o informazioni personali che possono essere utilizzate dalle organizzazioni criminali per costruire false identità. Inoltre è fondamentale fare attenzione a proteggere la propria identità digitale: ad esempio attivando un sms di allerta per controllare le transazioni con la carta di credito e sfruttando un sistema che avvisa tempestivamente quando i dati personali vengono utilizzati per chiedere un finanziamento o stanno indebitamente circolando sul web. Per una sicurezza completa contro il furto d’identità possiamo usare Identikit, che ci avvisa ogni volta che una linea di credito viene aperta a nostro nome: in caso di frode creditizia, potremo intervenire tempestivamente. Inoltre, per prevenire il furto d’identità, Sicurnet è un alleato prezioso, perché invia un alert ogni volta che i nostri dati sono troppo esposti sul web o sono oggetto di scambi illeciti.
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