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MISTER CREDIT
La diffusione sempre maggiore di smartphone e tablet, oltre a permetterci di essere costantemente connessi e di accedere a numerose informazioni e funzionalità in qualsiasi luogo, può comportare qualche rischio in termini di sicurezza e protezione dei dati personali. In parte, perché quando usiamo il telefono tendiamo a essere meno attenti rispetto a quando usiamo il computer, in parte perché l'aumento del numero di smartphone in circolazione accresce anche la possibilità di entrare in contatto con software malevolo (virus o trojan), spesso realizzato proprio per sottrarre informazioni personali o credito telefonico.
I rischi per la nostra privacy aumentano se perdiamo il telefono in un luogo pubblico: secondo uno studio realizzato da Symantec (in inglese),importante azienda che si occupa di sicurezza informatica, se lasciamo distrattamente in giro il nostro smartphone, abbiamo solamente il 50% di possibilità che ci venga restituito. Non solo: quasi sicuramente, chi lo ritroverà tenterà di accedere alle nostre informazioni personali e, nel 43% dei casi analizzati, anche ai dati relativi al nostro conto bancario.
Lo smartphone, del resto, che sta diventando per molti lo strumento centrale della propria vita digitale, può essere ricchissimo di informazioni personali, molto più di un tradizionale cellulare: foto, video, contatti, siti visitati, posta elettronica, accessi a siti web, documenti, etc…
La situazione si fa ancora più complicata se il telefono smarrito è utilizzato per condividere file aziendali: in questo caso anche la sicurezza dell'impresa potrebbe essere a rischio.
Il primo consiglio per evitare conseguenze dannose è proteggere il proprio telefono con una password o con un PIN, dal momento in cui lo accendiamo per la prima volta. Perderemo qualche istante in più per sbloccarlo quando il display è inattivo, ma terremo i nostri dati al sicuro.
È bene evitare, inoltre, di memorizzare sul telefono PIN, codici di carte di credito o altre informazioni riservate in qualsiasi forma.
Gli smartphone (e i tablet) si caratterizzano però anche per la possibilità di installare applicazioni che aggiungono altre funzionalità rispetto a quelle presenti di base. Ogni volta che scarichiamo un'applicazione, dobbiamo leggere con attenzione quali sono i dati a cui potrà accedere una volta installata sul telefono: queste informazioni sono di solito disponibili nella pagina di presentazione di ogni app, da consultare prima di procedere al download. Non sono mancati i casi di applicazioni che “spiavano” i dati degli utenti a loro insaputa e recentemente è stata Twitter a essere colta in fallo: l'applicazione per iPhone, infatti, conservava la lista di contatti presente sul telefono (email e numeri di telefono ma non i nomi, secondo quanto dichiarato dall'azienda) per ben diciotto mesi.
Ci sono comunque alcuni accorgimenti che riducono il rischio di scaricare app non sicure: preferire gli store ufficiali, su cui i controlli sono più attenti, scegliere le versioni ufficiali delle app quando disponibili, leggere le informazioni di presentazione e i commenti degli utenti, che possono aiutarci a capire se l'app è sicura oppure no.
A dimostrare quanto il tema sia d'attualità, nonostante il rischio malware sia ancora molto più alto per i computer che per gli smartphone, anche l'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione (Enisa) si è occupata di applicazioni, in particolare analizzando le misure che le aziende che gestiscono gli app store dovrebbero attuare. App store più sicuri, infatti, significano maggiore sicurezza per tutti gli utenti.
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