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Furto d'identità e personaggi famosi


Questo articolo è stato originariamente pubblicato il 30/06/2014. È stato rivisto e ripubblicato a gennaio 2024.

 

I furti di identità, in aumento, non risparmiano nemmeno i personaggi più conosciuti. Qualcuno potrebbe pensare che, grazie alla loro notorietà, potrebbero essere più tutelati. Ma non è sempre così, come dimostrano i seguenti casi di cronaca. È successo a presentatori tv, come Fabio Fazio: qualcuno aveva aperto una pagina Facebook a suo nome e in molti l'avevano presa per ufficiale, almeno fino alla smentita (su Twitter) del diretto interessato: “Ribadisco che non ho alcun profilo Fb e che trovo inaudito che non sia un reato appropriarsi dell'identità altrui”. Gli autori della pagina hanno poi chiarito l'equivoco e il caso si è risolto senza nessun danno. Ma non fila sempre così liscia.

Grazie ai social network, è facile per chiunque creare un profilo che finga di essere quello di un personaggio famoso. Tra i nomi che sembrano essere più gettonati troviamo quelli di Monica Bellucci e di Fiorello, di Alessia Marcuzzi e di Belen Rodriguez. Di solito questo avviene con intenti parodici (e spesso è specificato), ma non è sempre così, come nel caso del falso account Twitter di Moira Orfei, con tweet che spesso contenevano affermazioni al limite della volgarità e del rischio diffamazione. L’account è stato sospeso grazie a una segnalazione perché violava le regole per la gestione di account parodici di personaggi famosi.

Le vittime sono anche scrittoriGianluca Mercadante ha scoperto che qualcuno usava una sua foto per un profilo Facebook a cui corrispondeva un altro nome. Mercadante si è rivolto alla Polizia postale che ha confessato di avere le mani piuttosto legate. “Bisogna perciò riflettere a lungo su cosa pubblicare via internet”, ha commentato a La Stampa lo scrittore, “perché una volta messo lì non è più nostro – e abbiamo spesso sottoscritto a priori tanto di contratto affinché ciò avvenga nella piena legalità".

Un altro scrittore vittima di furto d'identità e questa volta con annessa truffa è stato Giuseppe Culicchia. L'episodio risale al 2007 e da allora molto è cambiato nella conoscenza del reato e nella gestione delle denunce (procedura che rimane comunque complessa). Si può leggere il racconto divertente (a posteriori) dell'avventura dello scrittore per recuperare la sua identità, tra stupore, Polizia e uffici legali, fax e richieste contrastanti.

Nemmeno il Papa viene risparmiato dal fenomeno del furto d'identità sul web. Nel luglio del 2014 è stata hackerata una pagina non ufficiale dedicata proprio a Papa Francesco. Questo evento ha portato in evidenza le moltissime pagine dedicate a Papa Bergoglio, tutte ricche di likers: nessuna è ufficiale, visto che il pontefice ha preferito Twitter come canale di comunicazione social.

 

Spunte blu e deepfake

Al momento di questo aggiornamento le novità sul tema dei furti d’identità sono incrementate.

Infatti, per disincentivare i furti di identità dei personaggi pubblici sui social, già da diversi anni le principali piattaforme offrono loro la possibilità di verificare il proprio account richiedendo la nota spunta blu, uno strumento che da una parte protegge i profili originali da eventuali danni d’immagine e dall’altra rassicura gli utenti sulla veridicità del profilo.

Se fino a poco tempo fa questo servizio è sempre stato gratuito, adesso non lo è più. Infatti, a partire dai primi mesi del 2023 Mark Zuckerberg, il proprietario di Meta, ha lanciato Meta Verified, uno strumento che impone la sottoscrizione di un abbonamento mensile a tutti coloro che vogliono ottenere la spunta blu. I prezzi variano dai 14 euro al mese per chi si abbona via web ai 17 euro per chi si abbona via mobile. Verified è disponibile in Italia dal mese di luglio e permette di stabilire l’autenticità del profilo grazie ad una verifica tramite un documento d’identità. L’abbonamento garantisce una maggior protezione dai furti d’identità anche grazie ad un monitoraggio proattivo dell’account e alla possibilità di utilizzare un canale di assistenza privilegiato in caso di problemi con l’account.

 

Inoltre, negli ultimi anni si è diffuso un nuovo tipo di tecnologia che ha reso ancora più intricato il tema dei furti d’identità: si tratta del deepfake, sfrutta l’intelligenza artificiale per generare contenuti audio e video falsi partendo da contenuti reali. Abbiamo parlato di questo argomento in un altro articolo del blog.

Saper riconoscere i segnali di un furto d’identità può aiutare a scoprire se i nostri dati sono finite nelle mani sbagliate. Prestiamo quindi attenzione a login sospetti sui nostri account, o quando riceviamo un avviso di conferma modifica password, o ancora, quando registriamo attività insolite nei nostri servizi di streaming. Per questo rimandiamo il lettore ad un più recente articolo di questo blog: https://blog.mistercredit.it/2021/11/8/furto-d-identita-cosa-fare-se-sei-vittima/

Essere informati e preparati è necessario per evitare di essere vittima di truffe e furto d’identità, ma possono essere d’aiuto anche servizi di monitoraggio dei propri dati, come SICURNET di Mister Credit , che grazie ad un monitoraggio costante, ti avvisa ogni volta che uno dei dati che hai scelto di proteggere risulta troppo esposto o viene intercettato in ambienti web rischiosi.